Hubert Jouzeau


Bio
Hubert Jouzeau Pittore Doratore come si definisce cresce in una famiglia di artigiani da cui eredita il mestiere, studia arte ed architettura e finisce il proprio percorso di studi al French Fashion Institute. Fonda il proprio atelier di doratura nel 2014 a Parigi consolidando la propria creativita’  in quest’arte e rendendo contemporanea una tecnica antica e tradizionale. Vive e lavora a Parigi.

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foglia d’oro e acrilico su tela


260x160



Giulio Iacchetti

Bio

Giulio Iachetti vive e lavora a Milano dove si occupa di industrial design dal 1992 e collaborando con le aziende italiane ed europee piu’ importanti da Alessi a Moleskine. Nel 2001 vince il Compasso D’Oro con Moscardino una posata multiuso biodegradabile, disegnata con Matteo Ragni e oggi parte della collezione permanente del Moma di New York. Nel maggio 2009 la triennale di Milano gli ha dedicato una personale. Ha esposto nel 2011 al Museo Diocesano di Milano e nel 2012 nella Basilica di Santo Stefano Rotondo a Roma.

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sedute in pietra leccese

gas mel bal per Pimar


Matali Crasset

Bio


Matali Crasset designer nel suo percorso di crescita lavora come apprendista presso Denis Santachiara in Italia e Philippe Starck in Francia. Nei primi anni del 2000 fonda il proprio studio a Parigi all’interno di una tipografia dismessa.



     seduta in pietra leccese per Pimar
Ondulation

Ludovica + Roberto Palomba


Bio
Ludovica+Roberto Palomba, architetti, vivono e lavorano a Milano dove nel 1994 hanno fondato Palomba Serafini Associati. Hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti tra cui il Compasso D’Oro, l’Elle Decoration International Design Award, il Good Design Award. Progettano architetture ed esposizioni in tutto il mondo.

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    luci in pietra leccese per Pimar
Galatina 

Caterina Randi


Bio
Caterina Randi artista e viaggiatrice, dopo un passato da pittrice e un lungo soggiorno in Sud Africa rientra in Italia e per affinare la propria passione per la fotografia si iscrive all’ Istituto Europeo di Design a Milano dove attualmente vive, studia e lavora.

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                                                   Stampe su acetato

Eva trittico
30x40
1/12
100x70
1/6

Feminae
30x40
1/12

Arena
30x40

1/2

 Dorsum Equorum
30x40
1/12

 Pythonissam

40x50
1/12


No name
100x70

1/12

Roberto Ruspoli

Bio

Roberto Ruspoli, ha studiato dal 1990 al 1996 alla school of visual Arts di New York. La sua prima esposizione, nel 1995, e’ voluta da Plinio de Martiis e curata da Maria Silvia Farci. Nel 2012 e’ in mostra a Parigi ospite della galleria Vangelli de Cresci. Vive e lavora a Roma.

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Acrilici su tela

Passione di San Matteo
335x210

Globo dell' imperatore
210x290

Momento Classico
210x165

Senza titolo
140x165

Appation
60x45

Appation 2
60x45

Two heads
60x45

Profilo Classico
60x45

Tre
60x45

Caligola
52x38

 Caino
100x140

The regard
100x100

Teste
30x40

Frammenti
stanza poeti
size:
L/M/S



performance live di Roberto Ruspoli al vernissage di Hosh 
2# '453,59237 gr una libbra, il valore della differenza'




453,59237 grammi. una libbra, il valore della differenza








24 luglio-24 settembre presso hosh via Brunetti 8 Lecce

Hosh è lieto di presentare 453,59237 grammi. una libbra, il valore della differenza collettiva di Roberto Ruspoli, Hubert Jouzeau, Caterina Randi, Matali Crasset, Roberto e Ludovica Palomba, Giulio Iachetti.
Gli artisti coinvolti in questo #2 metteranno in scena negli spazi di Hosh un incontro-confronto incentrato sull’ importanza della percezione visiva in quanto strumento di misurazione capace di restituire il valore reale delle immagine e degli oggetti. Si tratta di un viaggio simbolico tra passato e presente dove pittura, disegno, fotografia, design (?), scultura (?) cercano un equilibrio tra il loro peso specifico e il loro peso emotivo, tra le reminiscenze e gli echi di un passato molto lontano e la capacità di restituire le forme in immagini attuali. Un percorso che sviluppa una dialettica di citazioni, più o meno consapevoli, che ogni artista sviluppa secondo l'eredità e il linguaggio contemporaneo che più gli appartiene.


hosh #2. 453,59237 grammi. una libbra, il valore della differenza 


L'allestimento/installazione 453,59237 grammi. una libbra, il valore della differenza si basa concettualmente su una citazione.
Rendete il vostro cuore leggero come una piuma. Era questo nell’ antico Egitto il requisito per passare a miglior vita: che il proprio cuore messo su una libra (bilancia) pesasse quanto una piuma, simbolo della dea alata ed emblema della legge cosmica di Matt, ossia giustizia, verità ed equilibrio. L'idea della libra come strumento di misurazione di qualcosa che voglia esser equo si ritrova in epoca romana nella libbra, da cui il termine deriva, unità monetaria coincidente con il proprio peso (un pezzo di bronzo marchiato del peso di 453,59237 grammi), valore che lo shakespeariano mercante di Venezia attribuisce non a caso al  cuore di Antonio. La libbra nel suo essere un valore reale e non soltanto nominale e' emblematica del rapporto che si instaura tra il lavoro di Roberto Ruspoli e quello degli altri artisti diventandone l' unità di misura e filo conduttore dell' allestimento, nell’intento di trovare un equilibrio visivo tra le cose e rendere le pietre leggere come i fogli di carta...

Le sue tele e le sue carte diventano la cifra con cui dare valore sia allo spazio circostante che agli oggetti e ai lavori degli altri artisti con cui convivono. Che il passato abbia un peso figurativamente condizionante e determinante nell' alleggerire, non solo metaforicamente, le produzioni contemporanee di questi artisti è evidente sia nelle raffigurazioni di Roberto Ruspoli e nelle cromie/dorature di Hubert Jouzeau che nelle produzioni dei designer Matali Crasset, Roberto e Ludovica Palomba, Giulio Iachetti nelle cui forme è talmente nitido e chiaro l' eco degli antichi poeti che diventa doveroso parlare di sculture piuttosto che di produzioni di design. Tutti questi lavori sembrano davvero cercarsi per ritrovare l’originario equilibrio del loro essere primordiale composizione: da un lato gli oggetti, forme pure e pulite, dall' altro i segni che sembrano non aspettare altro che sporcarli. 
Vasi e forme che cercano decori.
Una suggestione che verrà poi concretizzata da Roberto Ruspoli e Hubert Jouzeau quando, in un secondo appuntamento a settembre, a conclusione dell arassegna, verranno invitati ad intervenire dal vivo con la loro arte sulle opere dei designers.


Voce fuori dal coro, ma solo apparentemente, Caterina Randi, un Omero dei nostri giorni. Come per il poeta greco, la narrazione viene resa attraverso i suoi scatti con la tecnica della ripetizione e della similitudine dando vita ad una poesia viva, quella che da' vita a tutto ciò che tocca, che è di tutti i tempi e tutti i paesi, e che per questa qualità divina e' il poeta più moderno di tutti (cit. Mario Rapisardi)

Roberto Ruspoli
Roberto Ruspoli, ha studiato dal 1990 al 1996 alla school of visual Arts di New York. La sua prima esposizione, nel 1995, è voluta da Plinio de Martiis e curata da Maria Silvia Farci. Nel 2012 è in mostra a Parigi ospite della galleria Vangelli de Cresci. Vive e lavora a Roma.
Hubert Jouzeau
Hubert Jouzeau Pittore Doratore come si definisce cresce in una famiglia di artigiani da cui eredita il mestiere, studia arte ed architettura e finisce il proprio percorso di studi al French Fashion Institute. Fonda il proprio atelier di doratura nel 2014 a Parigi consolidando la propria creatività  in quest’arte e rendendo contemporanea una tecnica antica e tradizionale. Vive e lavora a Parigi.
Caterina Randi
Caterina Randi artista e viaggiatrice, dopo un passato da pittrice e un lungo soggiorno in Sud Africa rientra in Italia e per affinare la propria passione per la fotografia si iscrive all’ Istituto Europeo di Design a Milano dove attualmente vive, studia e lavora.
Matali Crasset
Matali Crasset designer nel suo percorso di crescita lavora come apprendista presso Denis Santachiara in Italia e Philippe Starck in Francia. Nei primi anni del 2000 fonda il proprio studio a Parigi all’interno di una tipografia dismessa.
Roberto e Ludovica Palomba
Ludovica+Roberto Palomba
Architetti, vivono e lavorano a Milano dove nel 1994 hanno fondato Palomba Serafini Associati. Hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti tra cui il Compasso D’Oro, l’Elle Decoration International Design Award, il Good Design Award. Progettano architetture ed esposizioni in tutto il mondo.
Giulio Iachetti
Giulio Iachetti vive e lavora a Milano dove si occupa di industrial design dal 1992 e collaborando con le aziende italiane ed europee più importanti da Alessi a Moleskine. Nel 2001 vince il Compasso D’Oro con Moscardino una posata multiuso biodegradabile, disegnata con Matteo Ragni e oggi parte della collezione permanente del Moma di New York. Nel maggio 2009 la triennale di Milano gli ha dedicato una personale. Ha esposto nel 2011 al Museo Diocesano di Milano e nel 2012 nella Basilica di Santo Stefano Rotondo a Roma.

IO BALLO DA SOLA. proiezione del film

 martedì 16.06 ore 21.00




Martedi 16 giugno alle 21.00 negli spazi di hosh verrà proiettata (GRATUITAMENTE) e presentata dall’architetto Marco Miglietta l’opera di Bernardo Bertolucci io ballo da sola all' interno della rassegna hosh.tra le meraviglie di alice in mostra dal 16 maggio al 4 luglio (aperta tutti imartedi giovedi sabato dalle 19.00 alle 21.00) curata dall architetto Simona Marchetti, promossa da D!Absolute Design e patrocinata dal Comune di Lecce.

Io ballo da sola (Bernardo Bertolucci, 1996)
La giovane diciannovenne americana Lucy Harmon (Liv Tyler) viene mandata in vacanza dal padre presso alcuni artisti, amici della madre scomparsa, proprietari di un casolare situato nei pressi del Castello di Brolio. La vicenda è ispirata alla storia di Matthew Spender e Maro Gorky e le opere che, nel film, arredano la casa e lo spazio esterno sono dello scultore inglese, amico di Bertolucci, trasferitosi con la moglie pittrice in Toscana alla fine degli anni Sessanta. La protagonista custodisce il diario della madre poetessa e, osservando e interagendo con il paesaggio, prova a ricostruire le zone oscure del proprio passato e di quello materno: le confessioni al drammaturgo Alex (Jeremy Irons) tra le vedute della campagna, la villa di Geggiano (nel film è Villa Donati) con il suo giardino.

Tok Tok

Bio
TOKTOK, piacere! Noi siamo Matej Rodela, Andrej Koruza, Martin Sostarc
TOKTOK è il suono che ascoltiamo quando bussiamo ad una porta. Secondo l'antica usanza che
bussare porti fortuna e ci difenda dal male e risveglia gli spiriti buoni che vivono nel bosco per
aiutarci.
Questo è ciò che abbiamo in mente per i nostri mobili: affidabilità , eco-compatibilità e perché no
un po' di fortuna.
Tutto è cominciato quando Matej ha incontrato Andrej in falegnameria semi abbandonata del
nonno e hanno deciso di produrre mobili e altri prodotti in legno.
Poco dopo anche Martin è saltato a bordo ed è nato TOK TOK.
L'obiettivo è quello di produrre mobili e accessori funzionali in collaborazione con le imprese locali
e artigianali che utilizzano legno sloveno e altri materiali di provenienza locale.

Trobla
Trobla è il progetto che vogliamo presentarvi.
Può sembrarvi piccolo ma questo piccolo amplificatore ha un suono potente.
Trobla è un amplificatore per smartphone capace di creare la perfetta atmosfera in ogni luogo e
soprattutto è il tuo contributo sostenibile al mondo dell’elettronica che ogni anno produce grandi
quanti di rifiuti non riciclabili.
Trobla è completamente realizzato con singoli pezzi di legno.
Kickstarter
Trobla è un progetto interamente finanziato dalla community di Kickstarter , grazie alle donazioni
di persone che credono nei progetti promossi su questa piattaforma, come il nostro e acquistano
un idea ancora prima di un prodotto nell arco di un mese consentendo la raccolta dei fondi
necessari per avviarne la produzione e consentirne quindi la realizzazione.
Domani 17 maggio sapremo se la nostra idea è vincente
Per questo Trobla non è lì da voi adesso ma sarà disponibile a breve.
Ve lo porteremo noi, a partire dalla prossima settimana.


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Silvia Donini

Bio
Silvia Donini (Ferrara 1965) Donini, a fianco alla pittura, cui si è dedicata nei primi anni della sua
carriera e alla scultura, porta avanti anche progetti di scrittura e attualmente lavora ad un progetto
sull’urbanistica e in ambito teatrale. Interessata al rapporto dell’uomo col proprio habitat
proponendo una ricerca pluri-sensoriale e non solo estetica, pretesto di riflessione a carattere
antropologicosia formale sia concettuale, sulle radici zoologiche della natura umana e sulla nostra
sopravvivenza in un habitat fortemente alterato.
Recensita sia da Vittorio Sgarbi che da Achille Bonitoliva ha esposto in importanti gallerie
internazionali: A Palma de mallorca alla Galleria Ferran Cano, a Trieste alla Galleria Lipanjepuntin
con Acquarium, a Ferrara al Museo Ludovico Ariosto e a Palazzo Massari con Fiction, a Modena
alla Galleria 42 contemporanea con film, a Colonia (Germania) alla Cicognani Gallery, a Trancorso
(Brasile) con la personale Silvia Donini e tra le collettive al Museo civico di Trento, alle fiere di
Roma; Bologna e Torino per la Galleria Lipanjepuntin, a Torino alla Galleria En Plein Air con One
day a time, ai musei civici si Stayr (Austria) con Il corpo assente e di recente a Padova all’Ex
Macello con Il tropico del Corvo

Ciciarampa
Fil di ferro colorato

La percezione delle cose è alterata dal nostro stato d’animo. Le paure sconfitte si fanno piccole e il
mostro immaginario del ciciarampa che ostacola la realizzazione del nostro più intimo se, da
mostro alato a metà tra drago e cervo si fa docile e mansueto alla nostra vista. Cerbiatto? Piccolo
lupo? Non importa, ora sono serena perché ho capito chi sono, se non altro cosa voglio.


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Riccardo Furini

Bio
Riccardo Furini Ferrara (1968 ). Si laurea in architettura a Venezia e coltivando in parallelo la sua
passione per la pittura. Le sue tele rappresentano lo spazio dove l’artista evoca le geometrie del
suo lavoro. Riccardo utilizza prevalentemente la memoria spontanea: la sollecita con il pennello, la
rincorre tra le tracce, per riconquistare tempi, percezioni e affezioni.
Nelle sua tele rappresentare I'intuizione oltre l’immagine osservata attentamente nelle linee e nelle
forme per essere restituita con rapidità e impulsività, ma anche sospensione e indugio.
Per entrare in comunicazione con i quadri, lo spettatore deve, ironico come I'artista, far scivolare lo
sguardo con i tempi di un gioco.
Tra le varie espone a Ferrara alla Delizia di Belriguardo, a Casa Cini con Colori e Forme del
Brasile e Passaggi, da Zuni Art con Soleforme, da la Bisarca 77 con Om, allo Spazio Appeso con
La Fernanda e alla Galleria MLB-HOME GALLERY , a Benevento ad Art’s Events, A Bologna alla
Galleria Farini

Giochiamo a sottomondo
Con
Acrilico su tela
St-05.2013 50x50, War 100x70, VV 100x70, Fuori Casa 80x60, Don task why 120x100,
Notte Bianca 150x100, Ballerina 150x90, Nebbia 40x30, Testa 94x74, Traccie 90x70

Le mosse e i tempi di un gioco, una partita a carte? o a scacchi? Poco importa se a comandare, e
soprattutto a vincere sono comunque le donne: la notte bianca e la ballerina qui interpretano le
regine: quella delle rose rosse quella delle rose bianche.
Una partita giocata con cromie che cercano di perdersi (o vincersi?) con quelle dello lo spazio e
con le luci che fanno da alfieri (o fanti?)
Anche Alice d’altro canto continua a chiedersi chi è.

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 Ballerina
 Notte Bianca
 VV
War

 Testa
Traccie
Don't ask why
 Fuori casa

Angioletta De Nitto


Bio
Angioletta De Nitto (Brindisi 1963) da una ricerca artistica in un ambito strettamente figurativo,
con connotazioni iperrealistiche evolve in una produzione astratta e simbolica rappresentata negli
ultimi anni da temi emblematici con biglie UNO DI NOI , VICENDE e MEDUSE COSMICHE
(anime spaziali) intese come trasposizione simbolica nel campo spaziale di frammenti luce-colore,
fino a BIG LIE (OR NOT)?, metafora di un microcosmo ontologico dotato di un proprio nome e di
singolare temperamento, di un tegumento umorale unico e irripetibile, perseguendo un percorso
teso al superamento dei limiti della tridimensionalità,
Partecipa attivamente alla vita artistica nazionale ed internazionale con mostre personali e
partecipazioni collaborando con sia alcune gallerie nel territorio locale che con prestigiose gallerie
d’arte. Espone a Stoccolma per la Galleria Overkikaren, a Bari alla Galleria “Formaquattro Bari”
con BIG LIE (OR NOT)? e con naturART PARTY - Artisti al verde , a Genova sullo yacht Gianetti
Star al 49º Salone Nautico con MEDUSE COSMICHE, a Creta alla National Pinacoteque in
Gergeri/Rouvas, a Bologna alla Galleria Farini Concept con the Art Project Garling Sky con ARTE
a PALAZZO, a Milano a Palazzo Fantuzzi con Biglie di Angioletta De Nitto, allo Spazio Mediaset di
Milano, a Roma alla Galleria Il Collezionista per il 3° Concorso Internazionale, Roma Arte 2000: I
Migliori Artisti del Giubileo.

Cantastorie
Occhi di cielo


Olio su tela 80x80. Plastica
Due lavori in cui alla volontà figurativo iperrealista dell’ artista si contrappone l’impiego di
un corpo estraneo alla tela che proietta questi lavori in una dimensione tutt’altro che reale,
invitando l’osservatore a trovare un suo punto di vista ideale e suggerendone una
percezione onirica.



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 Il cantastorie


Occhi di cielo



Massimo Costoli


 

Bio
Massimo Costoli (Reggio Emilia 1968) Fotografo di moda e still life, collabora con le più importanti testate internazionali
e cura parallelamente la propria personale ricerca artistica manifestando particolare sensibilità nei confronti della Natura e della Materia che cerca di enfatizzare sia attraverso la tecnica di scatto istantanea e senza alcuna preparazione che con l’impiego di speciali supporti sui quali imprime le sue immagini. Alluminio, lamiera arrugginita, tela, sabbia sono coinvolti nel processo di stampa la quale diventa a sua volta elemento d´arte.
Espone a Londra come sponsor di Max Mara e in numerose personali, Palazzo Magnani a Reggio Emilia, Galleria Art Inside di Città della Pieve con "Danza per un corpo a Grosseto con Primal Energy 2011, a Savona per "Armonia Discors Studio Lucio Fontana e Galleria Eleutheroscon  "Danza per un corpo libero"  e in collettiva Costoli+Conserva  a Parigi per Mois de la Photo, A Bologna per  Galleria Selective Art Gallery con "Bologna batte Berlino" e per Galleria Oltredimore con "Danza per un corpo libero" , a Roma per  ARTO´Art Fair in Open City

A mano a mano
Stampe su alluminio 40x40

Le immagini e la tecnica impiegata suggeriscono le modalità di percezione dell’opera suscettibile di mutazioni cromatiche al variare della luce diretta nell’arco delle ore della giornata nonché delle ombre e delle incursioni casuali di queste ultime soltanto durante l’esposizione all’ illuminazione artificiale nelle ore notturne. Ogni ora, ogni sguardo, lo spazio intorno abitato da luci e figure in movimento restituiscono un istantanea diversa, rendendo vano ogni tentativo di fissare l’immagine se non con il battere d’occhio.


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