453,59237 grammi. una libbra, il valore della differenza








24 luglio-24 settembre presso hosh via Brunetti 8 Lecce

Hosh è lieto di presentare 453,59237 grammi. una libbra, il valore della differenza collettiva di Roberto Ruspoli, Hubert Jouzeau, Caterina Randi, Matali Crasset, Roberto e Ludovica Palomba, Giulio Iachetti.
Gli artisti coinvolti in questo #2 metteranno in scena negli spazi di Hosh un incontro-confronto incentrato sull’ importanza della percezione visiva in quanto strumento di misurazione capace di restituire il valore reale delle immagine e degli oggetti. Si tratta di un viaggio simbolico tra passato e presente dove pittura, disegno, fotografia, design (?), scultura (?) cercano un equilibrio tra il loro peso specifico e il loro peso emotivo, tra le reminiscenze e gli echi di un passato molto lontano e la capacità di restituire le forme in immagini attuali. Un percorso che sviluppa una dialettica di citazioni, più o meno consapevoli, che ogni artista sviluppa secondo l'eredità e il linguaggio contemporaneo che più gli appartiene.


hosh #2. 453,59237 grammi. una libbra, il valore della differenza 


L'allestimento/installazione 453,59237 grammi. una libbra, il valore della differenza si basa concettualmente su una citazione.
Rendete il vostro cuore leggero come una piuma. Era questo nell’ antico Egitto il requisito per passare a miglior vita: che il proprio cuore messo su una libra (bilancia) pesasse quanto una piuma, simbolo della dea alata ed emblema della legge cosmica di Matt, ossia giustizia, verità ed equilibrio. L'idea della libra come strumento di misurazione di qualcosa che voglia esser equo si ritrova in epoca romana nella libbra, da cui il termine deriva, unità monetaria coincidente con il proprio peso (un pezzo di bronzo marchiato del peso di 453,59237 grammi), valore che lo shakespeariano mercante di Venezia attribuisce non a caso al  cuore di Antonio. La libbra nel suo essere un valore reale e non soltanto nominale e' emblematica del rapporto che si instaura tra il lavoro di Roberto Ruspoli e quello degli altri artisti diventandone l' unità di misura e filo conduttore dell' allestimento, nell’intento di trovare un equilibrio visivo tra le cose e rendere le pietre leggere come i fogli di carta...

Le sue tele e le sue carte diventano la cifra con cui dare valore sia allo spazio circostante che agli oggetti e ai lavori degli altri artisti con cui convivono. Che il passato abbia un peso figurativamente condizionante e determinante nell' alleggerire, non solo metaforicamente, le produzioni contemporanee di questi artisti è evidente sia nelle raffigurazioni di Roberto Ruspoli e nelle cromie/dorature di Hubert Jouzeau che nelle produzioni dei designer Matali Crasset, Roberto e Ludovica Palomba, Giulio Iachetti nelle cui forme è talmente nitido e chiaro l' eco degli antichi poeti che diventa doveroso parlare di sculture piuttosto che di produzioni di design. Tutti questi lavori sembrano davvero cercarsi per ritrovare l’originario equilibrio del loro essere primordiale composizione: da un lato gli oggetti, forme pure e pulite, dall' altro i segni che sembrano non aspettare altro che sporcarli. 
Vasi e forme che cercano decori.
Una suggestione che verrà poi concretizzata da Roberto Ruspoli e Hubert Jouzeau quando, in un secondo appuntamento a settembre, a conclusione dell arassegna, verranno invitati ad intervenire dal vivo con la loro arte sulle opere dei designers.


Voce fuori dal coro, ma solo apparentemente, Caterina Randi, un Omero dei nostri giorni. Come per il poeta greco, la narrazione viene resa attraverso i suoi scatti con la tecnica della ripetizione e della similitudine dando vita ad una poesia viva, quella che da' vita a tutto ciò che tocca, che è di tutti i tempi e tutti i paesi, e che per questa qualità divina e' il poeta più moderno di tutti (cit. Mario Rapisardi)

Roberto Ruspoli
Roberto Ruspoli, ha studiato dal 1990 al 1996 alla school of visual Arts di New York. La sua prima esposizione, nel 1995, è voluta da Plinio de Martiis e curata da Maria Silvia Farci. Nel 2012 è in mostra a Parigi ospite della galleria Vangelli de Cresci. Vive e lavora a Roma.
Hubert Jouzeau
Hubert Jouzeau Pittore Doratore come si definisce cresce in una famiglia di artigiani da cui eredita il mestiere, studia arte ed architettura e finisce il proprio percorso di studi al French Fashion Institute. Fonda il proprio atelier di doratura nel 2014 a Parigi consolidando la propria creatività  in quest’arte e rendendo contemporanea una tecnica antica e tradizionale. Vive e lavora a Parigi.
Caterina Randi
Caterina Randi artista e viaggiatrice, dopo un passato da pittrice e un lungo soggiorno in Sud Africa rientra in Italia e per affinare la propria passione per la fotografia si iscrive all’ Istituto Europeo di Design a Milano dove attualmente vive, studia e lavora.
Matali Crasset
Matali Crasset designer nel suo percorso di crescita lavora come apprendista presso Denis Santachiara in Italia e Philippe Starck in Francia. Nei primi anni del 2000 fonda il proprio studio a Parigi all’interno di una tipografia dismessa.
Roberto e Ludovica Palomba
Ludovica+Roberto Palomba
Architetti, vivono e lavorano a Milano dove nel 1994 hanno fondato Palomba Serafini Associati. Hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti tra cui il Compasso D’Oro, l’Elle Decoration International Design Award, il Good Design Award. Progettano architetture ed esposizioni in tutto il mondo.
Giulio Iachetti
Giulio Iachetti vive e lavora a Milano dove si occupa di industrial design dal 1992 e collaborando con le aziende italiane ed europee più importanti da Alessi a Moleskine. Nel 2001 vince il Compasso D’Oro con Moscardino una posata multiuso biodegradabile, disegnata con Matteo Ragni e oggi parte della collezione permanente del Moma di New York. Nel maggio 2009 la triennale di Milano gli ha dedicato una personale. Ha esposto nel 2011 al Museo Diocesano di Milano e nel 2012 nella Basilica di Santo Stefano Rotondo a Roma.

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